Promosso da Agorà, la Scuola del Sociale della Provincia di Roma, si è svolto dal 26 al 28 marzo l’evento dal titolo “Oltre la crisi: quale economia, quale società”. Non un solo evento, ma tre giornate intense di formazione/informazione aperte dalle comunicazioni di Tommaso Rondinella su “I numeri della crisi” – La crisi e gli effetti sull’economia, il welfare, la povertà, attraverso le statistiche Istat e dalla presentazione – a proposito di nuovi indicatori – del IX Rapporto 2011 di Sbilanciamoci. Nel pomeriggio del 26 ancora tre voci: una, Silvano Falocco, ricercatore Ecosistemi s.r.l. sulla crisi e la riconversione ecologica dell’economia, e due – Gianni Palumbo e Carlo De Angelis – sulla realtà del terzo settore e della cooperazione sociale e del welfare nella Regione Lazio. L’ultimo intervento della prima giornata, quello di Roberta Carlini che ha presentato alcune delle esperienze di “Economia del noi” raccontate nel suo omonimo libro.
Nella seconda giornata un’analisi della globalizzazione presentata da Giuliano Battiston, ricercatore e giornalista, a partire dal suo libro “Per un’altra globalizzazione”. Nel pomeriggio Andrea Baranes, Presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica ha tenuto una conversazione su “Le responsabilità della finanza, la crisi e i modi per uscirne”. A conclusione della giornata una conversazione/testimonianza storico/filosofico/politica di grande intensità presentata da Goffredo Fofi sul tema de “Il ruolo delle minoranze attive”.
La giornata del 28, svolta a Testaccio, a Porta Futuro, è stata un evento di rilevanza internazionale nel quale hanno tenuto relazioni ospiti come Enrico Giovannini, Richard Sennett, Saskia Sassen, Susan George, Mario Pianta. La giornata è stata introdotta da una relazione di Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, che ha illustrato le motivazioni e le articolazioni del processo che sta avanzando attraverso la realizzazione del “Piano Strategico” elaborato dalla Provincia per lo sviluppo dell’area metropolitana di Roma. Coordinatore dei lavori, Giulio Marcon. Tre giorni intensi che avrebbero sicuramente meritato -almeno nelle due prime giornate – presenze e tempi più ampi perché i contenuti e le esperienze presentati potessero trovare il massimo di diffusività possibile.